Per lungo tempo, quando tornavo a casa dal lavoro, ero così
stanco che
tutto ciò che mi riusciva di fare era di buttarmi sul letto,
assumere
delle benzodiazepine per rilassarmi e abbandonarmi
all'ascolto di un
audiolibro, di solito una lettura dalla "recherche" di
Proust.
Normalmente, dopo pochi minuti di ascolto, gli occhi mi si
chiudevano e
riuscivo ad addormentarmi.
Dormire mi faceva recuperare le forze, al risveglio riuscivo
ad alzarmi
e a combinare qualcosa: leggere, studiare, guardare la tv.
Allora non lo sapevo ancora, ma quella stanchezza non era
normale, era
legata ad una malattia: la
miastenia
gravis,
che mi portavo dietro probabilmente da anni ma che non si
era ancora
manifestata in una maniera che portasse ad una diagnosi.
Avvertivo un malessere vago, una stanchezza che mi faceva
pensare di
essere depresso e che mi portò a consultare uno psichiatra.
Rimasi in
terapia per diversi anni.
Alla fine la malattia venne fuori, e la cronaca di quanto
successe è raccontata in "
diario di un
ricovero ospedaliero",
su queste pagine web.
Voglio pensare a questo periodo come ad una lunga
preparazione, un
periodo nel quale assunsi un atteggiamento "difensivo", come
per
limitare i danni, come se oscuramente avvertissi che dovevo
risparmiare
le forze e nello stesso tempo cercassi di prepararmi ad una
prova
importante, che avrebbe richiesto tutte le mie energie.
Durante questi lunghi anni mi dedicai ad
attività sedentarie: la lettura, lo studio della lingua
francese,
l'informatica; credevo si trattasse di una scelta dettata
dal mio
carattere, in realtà forse era una scelta imposta dal mio
corpo e dalla
stanchezza cronica da cui ero affetto.
Nel frattempo mia madre si ammalò del morbo di Alzheimer e
le fatiche
legate all'assistenza della mamma, fattasi sempre più
complicata, mi
portarono ad uno stress emotivo che probabilmente aggravò i
sintomi
della miastenia: mia madre morì alcuni giorni dopo che io
venni
ricoverato in ospedale per la miastenia grave.
Queste pagine web sono una raccolta, fatta nel corso degli
anni, di
quelli che
sono stati i miei principali interessi: la letteratura, le
lingue,
l'informatica, la televisione satellitare, l'internet.
Oggi che le mie condizioni di salute sono molto migliorate a
quegli
interessi se ne sono aggiunti altri, i viaggi, la scoperta
della
bellezza di città come New York o Londra.
Luigi Grosso